È questa la domanda solo apparentemente paradossale
che cominciano a porsi urbanisti, ambientalisti, statistici eccetera,
quando riflettono sul ritmo accelerato con cui, nella confusione
delle leggi e nell’incapacità di pianificare, andiamo consumando
quel bene prezioso, limitato e irriproducibile che è il territorio.
Antonio Cederna
tratto da “La Repubblica” del 27.11.1983